
Nel 1910, circa trent’anni dopo l’entrata in scena di Faílde, José Urfé aggiunse un montuno come parte finale della sua canzone El Bombín de Barretto. Questa parte richiamava lo swing e consisteva una frase musicale ripetuta. Questo è stato il primo cambiamento del danzón verso il son (questi tipi di cambiamento sono frequenti nella musica cubana). A causa della popolarità del son negli anni venti e trenta, Aniceto Diaz in Rompiendo la rutina del 1929, aggiunse una vocale e creò un nuovo genere: il danzonete.
Gli sviluppi successivi portarono ad una sincopazione della musica, creando generi come danzón-chá, nuevo ritmo, cha cha cha e mambo. Negli anni quaranta, ’50 e sessanta il danzón e le sue derivazioni erano molto popolari a Cuba, e le orchestre charangas suonavano tutti i giorni della settimana. Orquesta Aragón fu tra le più famose e le più dotate per molti anni, ma il danzón perse la sua popolarità e negli anni venne sostituito da altri balli. Tuttavia non ha mai cessato di influenzare la musica cubana, questo si riflette in molti generi musicali popolari come il latin jazz, la salsa cubana, il songo e la timba. I gruppi come i Los Van Van e l’Orquesta Revé derivano dalle charangas. Dalla ritmica e dagli arrangiamenti è difficile identificare gli influssi del danzón, infatti lo stile attuale è stato maggiormente influenzato dal son che dal danzón. L’aggiunta di ottoni come tromboni e trombe o le percussioni come le congas, portarono una gamma più ampia di musica.